L’OSSERVATORIO NAZIONALE BULLISMO E DISAGIO GIOVANILE CON L’ISTITUTO DI STUDI EUROPEI “ALCIDE DE GASPERI” E L’ASSOCIAZIONE “ROMA SCEGLIE ROMA” SI RITROVANO UNITI PER DARE VOCE ALLA LOTTA AL FEMMINICIDIO. TANTISSIME LE PERSONALITA’ PRESENTI CON IL MINISTRO DELLE PARI OPPORTUNITA’ BONETTI, IL CAPO DELLA POLIZIA PREFETTO LAMBERTO GIANNINI E IL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA FEDERICO CAFIERO DE RAHO.
Si prevede una grande partecipazione al Centro Sportivo della Polizia di Stato di Tor di Quinto di Roma, martedi 9 Novembre dalle ore 18.30 per un evento che si aprirà con un convegno per poi concludersi tutti insieme in un torneo di calciotto all’insegna dell’amicizia e dei valori dello sport, con la squadra Femminile della Lazio a partecipare insieme ai magistrati della Direzione Nazionale Antimafia, alla nazionale Attori e alla squadra Interforze. Tutti insieme per sottolineare con forza quanto il fenomeno del femminicidio quest’anno stia toccando numeri impressionanti su cui tutti dovrebbero soffermarsi a riflettere.
“Cento vittime di omicidio di genere femminile contate dall’inizio anno al 26 ottobre 2021, il giorno in cui si è arrivati a questo tragico numero sono troppe” commenta il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e disagio giovanile Luca Massaccesi “dobbiamo tutti prenderci la responsabilità di un azione.” La prima vittima infatti è stata Laura Perselli, 68 anni uccisa dal figlio insieme al marito Peter Neumair a Bolzano e le sorelle di 3 e 11 anni, Sandani e Sabadi Kiriwellage trovate senza vita nella comunità veronese. Un numero impressionante e la cifra tonda, che è il risultato dell’incrocio tra notizie di cronaca nera e statistiche operative del Viminale, elaborate dalla Direzione nazionale della polizia criminale, è destinato a salire.
“Una riflessione importante va fatta” sottolinea il Direttore Generale dell’Osservatorio Roberto Minerdo “ad uccidere 57 delle 100 donne fin qui contate stando alle indagini iniziali, sono stati mariti, fidanzati, conviventi o ex in prevalenza motivati da gelosia, rabbia, incapacità di accettare la separazione o l’abbandono. Va da se che tutti noi siamo chiamati a riflettere, a sottolineare il fenomeno e a dar voce e forza a tutte quelle donne che si trovano ancora oggi in difficoltà.”