Stinklng thinklng
Siamo creature dialogiche, parlare ci è indispensabile, sparlare è invece quello che deriva dallo “Stinking Thinking” (Pensare
in modo nefasto).
Dal pensiero negativo si passa infatti velocemente al pettegolezzo, componente fondamentale del bullismo psicologico.
Ci meravigliamo e naturalmente condanniamo coloro che praticano il bullismo psicologico ma sottovalutiamo il pettegolezzo.
Ma cos’è che spinge a criticare chi non è presente, qual è il sottile meccanismo che ci porta a sottovalutare gli effetti delle
nostre parole? Frugare nelle vite altrui allenta temporaneamente la tensione scaturita dai nostri problemi.
Lo scoprire infatti che anche personaggi noti e ricchi sono pieni di guai rassicura e dà l’illusione di essere più forti.
Gli antropologi giustificano il pettegolezzo come fatto sociale che si è reso indispensabile nei millenni per l’evoluzione
dell’uomo. Sottovalutano però gli effetti che esso ha sugli adulti oggetto di malignità e sui bambini che imparano quest ‘arte e
pian piano si trasformano, da teneri globi di energia positiva , in piccoli istrici pronti a lanciare l’aculeo avvelenato contro un
compagno.
La maldicenza, il pettegolezzo, fino ad arrivare alla persecuzione cibernetica, sono la via più breve per sublimare la propria
autostima senza praticare alcuno sforzo, naturalmente a danno di coloro che ne sono oggetto, e se fino a qualche anno fa il
raggio d’azione era regolato da limiti fisici , oggi viaggia su spazi sconfinati e può raggiungere in pochi secondi un numero
enorme di persone.
Con l’avvento di lnternet si è reso infatti possibile che gente priva di scrupoli, psichicamente disturbata, possa accedere ai
social network devastando la vita di persone che fino al giorno prima vivevano serenamente. L’illusione che si possa
mantenere l’anonimato in una sorta di invisibilità, per totale mancanza di informazione in materia informatica , spinge il cyber
bullo a reiterare comportamenti persecutori nei confronti delle vittime.
In realtà, la Polizia Postale e delle Comunicazioni vigila costantemente con monitoraggi H 24 della rete Internet ed è pronta a
ricevere segnalazioni tramite il portale dedicato www.commissariatodips.it
Il Cyber-bullismo è collegato ad una serie di reati previsti dal Codice Penale e dalla Legge sulla Privacy , non esitiamo a
ricorrere alle Forze di Polizia o all’Autorità Giudiziaria.
Il Presidente
Serena Parisi