L’ingresso di internet nelle nostre vite ha completamente rivoluzionato la comunicazione umana influenzando in modo esponenziale lo sviluppo fisico, intellettuale ed emotivo dei nostri figli senza che ce ne rendiamo quasi conto. La prima grande rivoluzione nel mondo della comunicazione fu quella di Gutemberg, orafo e tipografo tedesco che inventò i caratteri mobili per la stampa. Il privilegio di pochi possessori di libri copiati a mano venne esteso ad una cerchia molto più ampia di lettori. L’informazione iniziava ad irradiarsi grazie alla replicabilità della fonte.
Seguì l’avvento del telefono con Meucci ma la vera rivoluzione fu apportata da Bell con il primo telefono funzionale. In questo caso una fonte raggiungeva una destinazione, ma con l’avvento della radio e della televisione la fonte supera i limiti fisici grazie alla propagazione via etere raggiungendo infiniti utenti nello stesso istante con il principio di contemporaneità dato dalla diretta.
Internet rappresenta l’ultima grande rivoluzione tecnologica nella storia della comunicazione che consente ad infinite fonti di raggiungere infinite destinazioni in grado di interagire. Se l’informazione è potere ben poco potrebbe fare oggi il califfo arabo Omar ibn al-Khaṭṭāb che nel 642 d.C. ordinò la distruzione della biblioteca di Alessandria per impedire la diffusione della dottrina cristiana…
Ritornando ai nostri giovani, recenti studi effettuati nel Nord Europa e negli Stati Uniti stanno dimostrando come ci sia una perdita di attitudine al movimento nei giovani con una decrescita costante dei risultati sportivi ed un aumento dell’aggressività che corrisponde al periodo di massima evoluzione delle tecnologie basate sul web.
Non possiamo frenare l’evoluzione tecnologica ma possiamo aiutare i ragazzi a non diventare vittime occulte di una tecnologia su cui ormai si basa la nostra struttura economica e sociale.
La perdita di giochi di tipo motorio in favore dei video giochi
Uno studio norvegese pubblicato sullo Scandinavian Journal of Medicine and Science in Sports ha dimostrato una decrescita costante delle prestazioni sportive nei ragazzi che parte inesorabilmente dagli anni ’90 e che coincide con il sempre maggiore sviluppo della tecnologia web.
Se prima nel tempo libero i ragazzi uscivano all’aperto preferendo giochi di tipo motorio, nell ’ultimo ventennio si sono progressivamente sedentarizzati passando ore e ore immobili davanti al computer o alla televisione. I cosiddetti fitness games, i videogiochi interattivi da salotto, come dimostra un’altra ricerca del Baylor College of Medicine di Houston pubblicata sulla rivista Pediatrics, non riescono assolutamente a rimpiazzare il movimento fisico e l’inattività influisce drasticamente in modo negativo sia sul fisico che sulla mente.
I bambini sedentari e molti casi in sovrappeso sono vittime dei bulli ma spesso sfogano l’inattività fisica con atteggiamenti aggressivi. Una ricerca del Medical College of Georgia School of Medicine pubblicata su Pediatric Exercise Science ha provato che esiste una stretta correlazione tra inattività fisica e comportamenti violenti dei bambini che a volte sfociano anche in veri e propri atti di bullismo. Catherine L. Davis, responsabile dello studio, ha dimostrato come attraverso un regolare programma di attività fisica questa aggressività possa essere superata. Per farlo ha selezionato 208 ragazzi, tra i 7 e gli 11 anni, sedentari e in sovrappeso, che ha poi diviso in due gruppi. Il primo ha seguito per alcune settimane un corso di attività motoria, il secondo ha proseguito il proprio stile di vita sedentario. Alla fine della sperimentazione ha verificato come il solo muoversi con costanza e regolarità avesse avuto una forte influenza sul comportamento dei bambini, rivelandosi un efficace antidoto contro rabbia e aggressività.
L’Osservatorio basa la sua attività sulla promozione dell’attività fisica e sullo Sport come metafora per lo sviluppo della resistenza e della resilienza nei confronti delle avversità che la vita inevitabilmente riserva.
La presenza di Campioni Olimpici come Testimonials di eccezione che parlano delle loro sconfitte, piuttosto che delle vittorie, genera un effetto paradosso che la cattura l’attenzione dei ragazzi, sviluppa l’empatia, fa riflettere sull’ importanza del vedere il limite come una possibile risorsa:
“Ogni risorsa rovesciata su sé stessa diventa un limite e ogni limite rovesciato su sé stesso diventa una risorsa”
Il limite non è un virus da estirpare ma una grande occasione per evolvere. L’evoluzione inizia non appena il limite è stato riconosciuto e accettato sia in sé stessi che negli altri.
Serena Parisi