Judo
5° classificato ai Giochi Olimpici di Atene 2004
5° classificato ai Campionati Mondiali de Il Cairo 2005
3° classificato agli Europei di Dusseldorf 2003
2° classificato agli Europei di Lisbona 2008
Paolo Bianchessi, cosa ne pensi dell’iniziativa e del fenomeno in generale?
Io credo che sia un’ottima iniziativa considerando il fatto che al giorno d’oggi purtroppo il fenomeno si è così espanso. Suppongo che i ragazzi che commettono atti di bullismo spesso sono adolescenti che accumulano tensioni nella vita e a scuola e non trovano altro sfogo che la violenza, spesso prevaricando i ragazzi più deboli, e sempre più spesso commettono questi atti per far parte di un gruppo; lo sappiamo che il gruppo fa la forza.
In che modo lo sport potrebbe aiutare a debellare queste dinamiche?
Io faccio judo e nel judo sul tatami si è soli, non in gruppo. Il judo è uno sport individuale, ti aiuta a capire cosa vuol dire combattere da solo; anche prendere qualche “mazzata” credo aiuti. Non è l’unica soluzione possibile, ma di certo è un modo per allontanare i cosiddetti “bulli” dalla noia e avvicinarli a una possibile valvola di sfogo.
Hai mai subito, esercitato o assistito a episodi di questo genere?
No, per fortuna no. Io ho fatto le scuole medie circa 15 anni fa e noto una differenza notevole. Ai miei tempi, quando io ero un adolescente, il fenomeno non si sentiva molto; certo c’era il ragazzo che si atteggiava più degli altri, ma sinceramente i 15-16 enni di oggi mi sembrano un po’ troppo cresciuti.